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Il Pacco per Nonna 8


di giov60
14.01.2025    |    1.448    |    5 9.6
"Il mio dito indice inizia a risalire lentamente con un leggerissimo contatto, seguito poi, mentre la risalita continua con lentezza quasi esasperante, dal..."
“Scusa mamma non volevo offenderti ma non mi hai nemmeno fatto finire il mio pensiero!”
Mamma è rossa in viso e respira con molto affanno perché ha avuto uno scatto d’ira!
Per calmarla mi avvicino a lei e metto la mia mano sulla sua caviglia destra. Il mio dito indice inizia a risalire lentamente con un leggerissimo contatto, seguito poi, mentre la risalita continua con lentezza quasi esasperante, dal medio, l’anulare ed infine dai polpastrelli di tutte e cinque le dita. Arrivato al ginocchio iniziano a girare in tondo attorno alla rotula e la salita riprende allargando lentamente i cerchi che, diventano sempre più ellissi.
“Calmati un attimo! Volevo dire che si, ho pensato a quanto detto prima, specialmente quando appena terminato di fare l’amore con nonna si rimane accoccolati e ci si carezza con dolcezza, ma io in quei momenti avevo in mente la mamma che ho lasciato quasi due mesi fa e che in questo lasso di tempo ho solo intravista di sfuggita….fino ad oggi quando, e di questo ringrazio il cielo, ho trovato dietro la porta di casa una splendida donna avvolta in un abito così sexy e che le sta di un bene della Madonna e che, ormai da diverse ore, emana femminilità intorno a se!”
Intanto girando in tondo, i miei polpastrelli sono a metà coscia così lunga ed affusolata, che non sono arrivati nemmeno a metà strada dall’agognato traguardo!
Già aver potuto accarezzarle le gambe mi ha gratificato, emozionato, eccitato all’inverosimile. E l’ho fatto senza mai abbassare lo sguardo dai suoi splendidi occhi. I nostri volti sono ormai vicinissimi e, sia le mie ultime parole, sia il leggero tocco delle mie dita hanno fatto sbollire la rabbia di mamma più velocemente di quanto era esplosa.
Ho anche capito che devo essere io a far cadere l’ultimo diaframma che ci separa. Lei lo vuole e desidera che così deve essere!
Con molta lentezza avvicino la mia bocca alla sua che, a labbra semiaperte, attende di essere violata. E così sia!!
Assaporo quelle labbra che da anni sogno di baciare non come figlio ma come amante! La mia lingua lentamente penetra nella sua bocca che per un po' rimane passiva ma poi, spinta dalla inconfessata passione che attanaglia tutta la sua persona, accetta e contraccambia! È un lungo dolcissimo bacio come due innamorati alle prime armi, ben diverso dal primo bacio dato a nonna!
Ho finalmente dato a mamma la piccola spinta che si aspettava le dessi per farle varcare il soglio dell’incesto lussurioso.
Lentamente allontaniamo le nostre labbra e alzandomi dal divano le metto davanti agli occhi la mia gonfia prova della brama lussuriosa che provo per lei. Adesso non ha più remore e può allungare una mano che va a stringere quanto da lei più bramato: il cazzo del suo bambino! Lo stringe con voluttà per alcuni secondi ed è come in trans: socchiude gli occhi e “vede” con la mano quanto desiderio si cela sotto il leggero tessuto che la divide dal contatto carnale che adesso può assaporare senza pudore.
Nella mia mente risuona “L’aria sulla quarta corda di Bach” che colora di note questi momenti per me indimenticabili! Porgo la mano alla mia bellissima mamma e, mentre con la gamba sposto il piccolo tavolo che divide lo spazio tra divano e poltrona, invito mamma a prendere posto sulla poltrona mentre io torno a sedermi sul divano.
“Mamma fatti ammirare per favore!”
“Puoi, per favore, chiamarmi con il mio nome?”
“No mamma, perché se ti chiamassi per nome mancherebbe qualcosa di importante in questo momento: il tuo nome è Mamma ed il mio Figlio, capisci ciò che intendo? Anche con tua madre accade lo stesso io sempre la chiamo Nonna e lei Nipote soprattutto mentre facciamo l’amore!”
“Perché con tua nonna fai l’amore?!”
“Con nonna e soprattutto con te sono anni che faccio l’amore: voi siete le persone più importanti della mia vita e qui inserisco anche papà! Il nostro è un rapporto di puro amore!”
Mamma annuisce compiaciuta ed eccitata dal mio dire, mentre, con le mani appoggiate alla vita, fa bella mostra di se. Inizia a far scivolare le sue mani verso il basso e si inchina fino a raggiungere le sue caviglie!
Con la stessa lentezza dello spettacolo che, inconsapevolmente, mi ha offerto qualche giorno prima, mamma, vezzosamente e senza volgarità inizia a carezzare le sue gambe ripartendo, come avevo fatto io poco prima, dalle affusolate caviglie e risalendo lentamente lungo le gambe. Arrivata al lembo della ampia gonna si alza e ne prende un lembo prima di girarsi su se stessa piroettando alquanto; la vesta già tenuta su dalla sua mano si allarga cosi da alzare l’orlo fino quasi a scoprire la rima dei glutei e mostrando un paio di bellissime gambe affusolate slanciate oltremodo dal tacco importante del sandalo... come se seguisse la stessa musica che ho nella testa, inizia a un lento ballo mentre le mani carezzano il suo corpo fino al seno. Poi scuotendo la testa porta le braccia dietro la schiena nuda e slaccia la prima stringa che tiene a posto le strisce di stoffa che coprono il suo seno. Le accompagna nella caduta carezzandosi i fianchi fino all’orlo della gonna che stavolta prende con entrambe le mani e, dandomi le spalle, solleva fino a scoprire il suo sedere sodo ed alto e così facendo gira alquanto la testa per guardarmi e farmi l’occhiolino in segno di compiaciuta complicità; scioglie infine il noodo che tiene su la parte superiore della gonna e sempre lentamente lascia cadere la stoffa che copre il suo seno di neo quarantenne ancora intatta, porta le mani prima a carezzare le mammelle poi a stringere fra le dita i due capezzoli turgidi; infine ancheggiando infila le mani dentro l’elastico che stringe la gonna alla sua vita e sempre ancheggiando, fa cadere a terra l’ultimo velo che nasconde il suo corpo di donna matura. Rimane solo un misero tanga che noto essere umido, a svelare tutta la sua bellezza.
Voglio essere io a sfilarle il misero triangolino di stoffa, ripeto, umida di secrezioni e faccio per avvicinarmi alzandomi dal divano.
“No adesso tocca a te!”
Mi si pone dietro la schiena e, puntandomi i capezzoli dietro la schiena, mi abbraccia e inizia a sbottonare i bottoni della mia camicia. Ad ogni bottone sento le unghie delle sue dita che, puntute, scendono verso il successivo; quando anche l’ultima asola viene liberata, le unghie risalgono verso il mio petto e la mia camicia è a terra. Sento adesso sulla mia pelle la sua e avverto ancora più chiaramente i suoi capezzoli che mi accarezzano la schiena mentre lei li fa andare ora da un lato ora dall’altro. Mi gira attorno ed adesso ho il suo seno schiacciato sul mio petto che le sue mani continuano a carezzare. Anche io metto in moto le mie e, partendo dalle sue spalle, lentamente arrivo a palparle le chiappe in cui affondo le mie dita. Ci baciamo ancora, mentre lei dondola il suo bacino apprezzando la mia virilità ancora contenuta nei pantaloncini.
Va a sedersi e mi invita a togliermi quanto mi è rimasto addosso, mentre mi sfilo i mocassini anche lei fa altrettanto con i sandali. Guardandola sempre negli occhi mi slaccio la cinghia che tiene su il pantalone e provvedo a tirare giù la lampo poi infilo la mano nell’elastico dello slip e mi sfilo il tutto lanciando con un piede il tutto lontano da me.
Gli occhi di mamma sono puntati sul mio cazzo che imperioso svetta sul mio ventre. Si lascia andare sulla poltrona e scivola con il bacino fino all’orlo e con uno sguardo pieno di lussuria, mi invita a denudarla definitivamente.
Cado tra le sue gambe e per prima cosa avvicino la mia bocca al monte di venere ancora celato alla mia vista. Aspiro l’afrore che si innalza da quel luogo di piacere e, aprendo la bocca, faccio scorrere la lingua sulla stoffa che sa di mamma, alitando sulla sua figa cosa che fa emettere alla mia genitrice un lungo lamento di piacere. Poi afferro con la bocca l’orlo del tanga che copre il mio desiderio e, aiutandomi con le mani, anche le sottili stringhe dello stesso e inizio a sfilarle l’ultimo ostacolo alla nostra voglia.
È finalmente davanti alla mia vista, indifesa e bellissima! Diciotto anni fa sono venuto alla luce da questo fiore di carne che adesso è la cosa che desidero di più! Belle labbra carnose con in cima un clitoride molto pronunciato che non si nasconde affatto in cima alle piccole labbra, pronunciare tanto da fuoriuscire dalle grandi labbra.
“Mamma per favore apri le gambe!”
“Con molto piacere figlio mio, desiderio inconfessabile fino a poco fa! Peccato solo di non essermi rinfrescata adeguatamente!”
“Meglio mamma così ti assaggio per quello che sei!”
Mamma mi invita, allargandole, tra le sue gambe ed io posso finalmente baciare la figa che da tanto tempo desidero! Infilo la lingua nello spacco raccogliendo i liquidi del piacere di cui è pregno. Dopo essermi dissetato avverto sul naso il duro clitoride che reclama attenzione dal giovane amante. Posso prenderlo tra le labbra e addirittura suggerlo per quanto fuoriesce dalle piccole e grandi labbra. Mamma si contorce sulla poltrona e mi afferra il capo perché io non fugga!
Dopo alcuni minuti dalla figa inizia a colare piacere in così tanta abbondanza che non riesco a suggerlo tutto. Una piccola pozzanghera si forma sul pavimento tra le gambe spalancate: nemmeno nonna ci era riuscita! Mamma inizia a spingere il suo pube sulla mia faccia ed esplode in un orgasmo gridando il suo piacere a tutto il palazzo!
Ho la faccia bagnata dalle sue secrezioni e, finché può, la mia lingua avida ne raccoglie quanto più possibile. Il resto lo offro al suo bacio e alla sua lingua che, come la mia, vuole assaporare il primo frutto di questa relazione incestuosa e lo fa scivolando sul mio volto e infilandosi nella mia bocca.
Adesso mentre mamma si accascia sulla poltrona, con un barlume di lucidità provvedo ad asciugare la luccicante piccola pozza di secrezioni materne.
Voglio scoparla ma adesso è quasi svenuta sulla poltrona e non mi sembra il caso ma io non sono sazio di ammirarla e mi piazzo davanti a lei riempiendomi gli occhi delle sue forme di signora matura! Una vera macchina per il sesso più sfrenato. Ma è sempre mia madre e un certo rispetto è doveroso!
Passano alcuni minuti ed io: “Mamma sei viva?!”
“Mhhh, si e non è stato mai così bello esserlo!” dice mentre tutta scapigliata riemerge dalla poltrona. Dando ragione a nonna, appena ha finito di riprendersi mi squadra dall’alto in basso e con un ghigno di piacere si inginocchia davanti a me, mi afferra con le mani il sedere e inizia a strusciare la sua faccia sul mio uccello. “Sapevo che eri ben dotato ma tu sei una benedizione per le donne!” Poi alzando lo sguardo verso la mia faccia, quasi a chiedere scusa: “Io non sono brava come la nonna… faccio del mio meglio!” e apre le labbra accogliendomi nella sua bocca che mi riscalda la carne pulsante e l’anima!
Ha ragione nel dire di non essere brava come la madre che è una adoratrice del cazzo e gode essa stessa nel fare un pompino; invece, avverto in mamma un qualcosa di inespresso come se adesso lei stesse pensando a fare e non a godere. Io però devo ammettere che la visione che ho del suo corpo mi esalta: seduta sulle sue stesse gambe dall’alto posso vedere le larghe spalle da cui parte la sua schiena che si strige alquanto sulla vita per poi riesplodere nel bacio ampio ed accogliente; il suo culo visto dall’alto, perfettamente diviso in due splendide chiappe carnose, è di una bellezza disarmante! Ho ai miei piedi un violoncello di carne di rara bellezza. Più passano in minuti più mamma prende confidenza con il tanto agognato cazzo di suo figlio e, nella mia mente scorrono le note dell’Estate di Vivaldi in tutti e tre i suoi movimenti.
Ho dei dubbi a venirle in bocca: se me lo dovesse chiedere certo sarei felicissimo ma adesso quello che voglio è la sua figa che se ne sta abbandonata tra le sue cosce. Anche lei però vuole il cazzo di suo figlio!
Alza lo sguardo verso di me mentre continua a stringere fra le sue labbra il mio turgido uccello sento la sua lingua che adesso rotea sulla cappella e alla fine come in un bacio la fa uscire dalla bocca stringendo le labbra che rimangono chiuse sulla punta.
“Nonna ti ha proprio insegnato bene! Sei riuscito a non venire! Bravo! Scusa ma adesso avrei voglia di fare l’amore con te!!”
“Dillo di nuovo!”
“Ho voglia di fare l’amore conte!”
L’aiuto ad alzarsi e ci baciamo con passione, poi lei inizia a guidarmi verso la sua camera da letto.
“No mamma. Non nella tua camera, non voglio offendere papà! Un giorno, forse, ma solo se sarà lui a volerlo! Andiamo invece nella mia camera, dove da anni sogno di farti mia!”
Appena entrati blocco mamma sull’uscio e mi stendo sul letto.
“Appoggiati allo stipite per favore! Ecco è così che da anni ti sogno: Appoggiata sull’uscio nuda o con una leggera camicia da notte trasparente che mi guardi mentre dormo e ti accarezzi la figa!”
“Ho fatto anche di peggio!”
“Non capisco!”
“Amore di mamma se tu sognavi di vedermi entrare in camera tua come la più desiderata ossessione della tua fantasia, sappi che io qui ci sono venuta veramente tante volte!”
“Ma che dici?! Non mi sono mai accorto di nulla!” esclamo mentendo spudoratamente in quanto sono già al corrente dei fatti, anche se solo da pochi giorni.
“Bello di mamma, anche se l’ho represso con una forza che solo ora ho lasciato scemare, nelle mie vene scorre lo stesso sangue di tua nonna e di tuo nonno e, per fortuna, anche tu hai ripreso da me e non da tuo padre che, è vero, ti ha generato, ma lui si eccita solo con il lavoro e i soldi e io, da anni dormo accanto a lui quasi fossi da sola in quel letto che tu oggi, e me ne compiaccio, hai voluto onorare, perché dovrai sempre tenere a mente che tuo padre è e sarà sempre tuo padre ed io, anche se, e non ho vergogna ad ammetterlo, dovessi liberarmi di tutti i miei tabù e remore e diventassi la più calda delle amanti e lo diventerò stanne certo, sono e sarò sempre tua madre! Sappi allora che da tempo ormai, di notte, lascio la mia camera e mi apposto qui a guardarti e desiderarti! Non sai quante volte sono vnuta qui certa che ti avrei svegliato, ma poi le mie remore mi bloccavano e spesso, certa del tuo sonno, ma anche speranzosa che potessi destarti, scivolavo a terra e appoggiata alla parete mi masturbavo fino a godere!”
E per non lasciarmi più immaginare, ripete quanto dice. Si lascia cadere a terra proprio a fianco della porta e con le gambe oscenamente aperte inizia a toccarsi la figa che si arrende vogliosa alle sue indiscrete dita!
“Pensa se tu ti fossi svegliato mentre io ero qui a sognare e godere di te in questa oscena posa indegna di una mamma!”
“Non sei affatto indegna di essere mia madre e, per come la penso io, sei la mamma migliore che potessi avere! La più bella e desiderabile mamma!”
“E presto, con l’aiuto tuo e di nonna, sarò anche la splendida amante del mio bellissimo figlio.”
“Vieni mamma adesso alzati altrimenti morirò giovane ed insoddisfatto!” le dico mentre le porgo la mano per farla alzare.
La accompagno verso il mio letto da giovane ad una sola piazza. “Forse staremo scomodi un po', ma questo letto ha il diritto ad essere il nostro incestuoso talamo!”
Mamma vi si butta sopra a pancia sotto e lascia che ammiri il suo culo di milfona affamata.
Ho in mente l’immagine di pochi giorni fa con lei in ginocchio e le chiedo di posizionarsi nello stesso modo. Con grazia gira la testa e mette le ginocchia sul materasso mostrandosi in tutta impudicizia al suo edipico amante.
Come avevo già notato giorni prima la sua figa pulsa come quella di una giumenta alla monta e, memore di quanto nonna le aveva fatto con il suo fallo, decido che la prenderò così per la prima volta!
Mi chino tra le sue gambe che leggermente aperte, mi mostrano in tutta la sua bellezza la splendida figa pulsante e il bellissimo e sodo culo di mia madre che mi sta offrendo quanto di meglio una donna possa donare al proprio amante focoso. Bacio ora l’uno ora l’altro gluteo e li mordicchio entrambi provocandole spasmi di piacere che le fanno arcuare ancora di più il bacino per meglio offrirsi a me. Poi con la punta della lingua iniziando dal coccige inizio a scendere nella sontuosa valle tra le sue chiappe e arrivato sul suo grinzoso buchetto posteriore, mi soffermo a frullare attorno ad esso e a saggiare la sua elasticità forzando il centro dell’ano.
Mamma è un mugolio continuo e il volume continua ad alzarsi mentre dondola il suo bacino come a voler agevolare il mio fare. L’ano di mamma non è nemmeno lontanamente docile, elastico e accogliente come quello di nonna. Mamma non si sottrae al dolce ma anche indiscreto trattamento della mia lingua ma pur spingendo in fuori, il suo sfintere è, evidentemente, poco aduso ad essere utilizzato per ben più piacevoli situazioni se non quelle fisiologiche. Ma la mia lingua vuole anche infilarsi nella calda vagina che pochi centimetri sotto, pulsante, reclama attenzioni. Lascio il desiderato sfintere e scendo a provocare la pesca di mamma che, succosa come non mai, mi accoglie. La vellico dalla fine al principio titillando il duro clitoride e affondando la mia lingua nella sua vagina per diversi minuti.
“Dai amore di mamma non farmi soffrire e godere in questo modo meraviglioso, fammi tua!” quasi implora mentre con la testa girata mi guarda supplicandomi.
Mi alzo in piedi e sono in perfetta posizione: il mio dolorante uccello punta con decisione l’antro del piacere e mentre lo tendo ancora in mano, faccio scorrere la cappella su e giù lungo lo spacco del mio desiderio. Poi mentre lo punto con decisione mamma inarca ancora di più il bacino e, così facendo, quasi inghiotte la mia gonfia cappella che scompare tra le lunghe piccole labbra della sua figa. Ci siamo! Mi sento finalmente risucchiato dentro la sua vagina e, quasi piangendo per l’emozione, rientro da dove sono uscito diciotto anni fa!
Mamma spinge indietro il suo bacino fino ad accogliermi tutto dentro di sé ed io avverto per la prima volta sulla punta del mio cazzo incestuoso l’ostacolo della cervice del suo utero.
“Dio che bellooo!!”
Inizio il mio andirivieni peccaminoso mentre mamma mugola emettendo suoni con note sempre più alte che mai in tanti anni ho ascoltato in questa casa! Sento la sua figa stringere il mio cazzo molto di più di quanto nonna riesca a fare pur apprezzando anche lei la mia dura presenza dentro di sé!
Cerco di sgombrare la mia mente da paragoni che non hanno senso per gustarmi ogni attimo di quanto sto vivendo! Mamma invece è persa nel suo piacere!
Ho le mani ben ferme e strette alla sua vita per evitare possa scappare ma ormai, è quasi più lei a venirmi incontro che io a spingere! Così chinandomi le afferro le mammelle, quelle sode mammelle che mi hanno allattato e prima le palpo con immensa soddisfazione poi prendo tra le dita entrambi i capezzoli e inizio a martoriarli strizzandoli più volte. Vorrei avere gli occhi appoggiati alla sedia della mia scrivania di giovane studente per potermi godere da dietro lo spettacolo delle mie terga che, muovendosi a buon ritmo, infilano il mio bell’uccello nella succosa figa materna.
Guardando invece verso il basso posso ammirare l’ampio sedere di mamma e il mio cazzo che, coperto dalle sue secrezioni che hanno preso un colore bianchiccio, entra ed esce ritmicamente dalla sia vagina!
Sento un NOOO!! prolungato quando le sfilo il cazzo per farla girare e tornare in lei nella più classica delle posizioni!
Appena percepisce il mio desiderio, mamma si stende supina sul letto e allunga le sue braccia a reclamarmi di nuovo dentro di lei! Mi metto tra le sue gambe aperte e prima di possederla di nuovo, scendo con la bocca a succhiarle le labbra della figa intrise di secrezioni e a stringere tra le mie il suo clito eretto. Vibra come le corde di una chitarra ben accordata! Poi mi stendo su di lei e il mio cazzo trova da solo, di nuovo, la strada verso il paradiso.
Adesso ci possiamo guardare per la prima volta negli occhi e la sua espressione è dolcissima anche se ha il viso stravolto dal piacere! Ci baciamo con furore e lei assapora il suo piacere che io porto nella bocca e sulle labbra!
“Ma quanto sei bravo, bambino mio! Sei diventato proprio un bel porco!”
“Mamma per favore!! Non chiamarmi così! Lo farai più in là quando saremo complici nella trasgressione! Adesso voglio vedere uscire dalla tua bella bocca solo parole dolci! Stiamo facendo l’amore ed io ti amo, mamma!!
“Mhh, anche io … ti amo figlio mio!”
Per non godere, anche se ci stiamo dando dentro da diversi minuti, all’udire la sua voce, mi fermo mantenendo il mio cazzo ben infisso in lei! E il pensiero dell’orgasmo mi riporta per un attimo con i piedi per terra: “Oddio mamma, ho dimenticato di indossare la protezione che nonna pure mi ha dato! Ho lasciato tutto nei pantaloncini!!”
“Tranquillo bambino, mamma non è nata ieri e per nessun motivo potrebbe rinunciare a sentire godere dentro di sé il suo giovane amante! Puoi dire a tua nonna che già da mesi mi sono premunita! Quando giocherò con te a fare la puttana allora potrai usare i preservativi di nonna!”
L’orgasmo ci sorprende entrambi di lì a poco perché, abbracciati ci siamo finalmente lasciati andare ad un convulso amplesso!
“Mammaaaa…!”
“Odddiiiooooo!”
Esausti ci lasciamo andare ad un bacio dolcissimo e lunghissimo e, pur rimanendo uno dentro l’altra e abbracciati strettamente, lentamente iniziamo a rilassarci e piano piano, ci appisoliamo per qualche minuto.
Il risveglio ci trova ancora uniti come una sola carne e lo siamo realmente!
La luce del tramonto invade la mia camera e, malvolentieri esco da mamma e mi stendo accanto a lei.
“Mi hai riempito come nessuno aveva fatto mai prima! E voglio tenere dentro di me tutto il tuo piacere fino a quando sarà assorbito dalla mia assetata figa!”
“Mamma io sono in Paradiso! Ho già voglia di ricominciare!”
“No, amore di mamma, abbiamo appena cominciato! E non riesco ad immaginare una fine a questo cominciamento così particolare! Quindi non ricominceremo mai, semmai continueremo!”
“Sono tutto tuo mamma!”
“Sei anche della nonna non dimenticarlo mai! Anche se forse adesso vedi la cosa da una angolazione diversa! Vero!?”
Ci penso un po’ sù ed in effetti: “Credo tu abbia ragione! Con nonna il rapporto è più carnale mentre con te il livello è più alto, di poco ma certamente più intenso e sublime!”
“Dai adesso dobbiamo, purtroppo tornare con i piedi per terra!”
Mi rivesto dopo una veloce doccia con mamma che mi insapona tutto così come faccio io con lei, giocando ancora per qualche istante. Poi recupero i miei pochi indumenti mentre mamma indossa una bella vestaglia al ginocchio che però tiene slacciata fino a quando non sentiamo la chiave girare nella toppa: papà rientra e ci trova seduti uno di fronte all’altra come a parlare del mio prossimo esame di stato. Io seduto sulla sua poltrona, mamma sul divano. Abbiamo appena finito rimettere in ordine la casa e mamma ha appena chiuso le gambe che fino a quel momento erano aperte per dare aria alla sua patata!
“Ciao amore, da oggi tuo figlio ha preso ufficialmente il tuo posto in questa casa!....” e dopo una lunga pausa durante la quale papà non ha afferrato il vero senso di quanto sta dicendo: “ti ha sostituito in tutto e per tutto aiutandomi sia durante lo shopping, sia facendomi da cavaliere al ristorante dove abbiamo pranzato ed infine ha voluto rimanere qui dimostrandomi con i fatti che abbiamo fatto bene a mandarlo a studiare da mia madre!”
“Sia lodato il Cielo” risponde mio padre: “Per favore stai tu vicino a mamma e pensa a tutto tu, cosi che mi possa concentrare sul lavoro invece che sulla spesa settimanale e sulle, a volte assurde, richieste di tua madre!”
“Certo papà come vuoi tu, spero tu possa essere soddisfatto di quanto potrò fare per te e per mamma!”
Lo saluto con molta cordialità come lui fa con me addirittura abbraciandomi e dandomi una pacca sulle spalle per darmi il suo in bocca al lupo per la maturità. “Se verrai promosso con bei voti potrai scegliere il regalo!”
“Ohh, se è per questo il ragazzo ha già scelto: Vuole cambiare l’arredamento della sua camera con un bel letto ad una piazza e mezzo, alla francese per intenderci, per dormire più comodo, ma anche perché ha una ragazza che gli ronza attorno!” dice mamma facendomi l’ennesimo occhiolino!
Faccio per salutare mamma, ma lei: “Caro accompagno il ragazzo all’ascensore!”
“Fai pure cara!” risponde mio padre che stava cambiandosi.
Usciamo sul pianerottolo e mamma mi abbraccia buttandomi le braccia al collo! Ci baciamo con trasporto.
L’ascensore sta arrivando e, approfittando dell’attesa: “Il letto alla francese arriva certamente così potremo stare più comodi!” È una bella promessa di future scopate!
“Ahh, mi raccomando saluta la nonna da parte nostra, mia in particolare e ringraziala di tutto!”
Sono ancora vicino a lei e: “Hai ragione mamma! La saluto certamente da parte tua e lo vorrei fare con un piccolo presente…”
Infilo la mia mano, che ho poggiato sul suo culo, sotto la vestaglia; lei allarga le gambe il necessario e si china in avanti per agevolare la mia carezza intima; le infilo l’indice e il medio nella figa ancora piena del mio sperma e le tiro fuori lucide di secrezioni: “So già che si asciugheranno per il caldo ma nonna apprezzerà sicuramente!
Come le porte dell’ascensore si aprono, mentre io entro dopo un ultimo casto bacio, mamma slaccia la cintola della vestaglia e maliziosamente e impudicamente si svela al mio sguardo! La vista della sua figa mi accompagna fino a che il pianerottolo non la nasconde ai miei occhi.
Lungo la strada tengo al coperto le due dita da presentare a nonna quale prova di quanto è avvenuto.
Appena arrivo, forse avvisato da mamma, è già dietro la porta. Indossa una canottiera di cotone operata a magli larghe, una rete da pesca, insomma, che nulla lascia all’immaginazione. Mi bacia lussuriosa ed io le infilo le mie due dita in bocca che lei sugge golosamente!
Poi spara una serie di domande a cui risponde lei stessa tipo: Sei stanco? Sei spompato? Hai fame? La cena è pronta, ma mangerai più tardi, forse domani!! E così dicendo mi trascina in camera da letto e, prima di rendermene conto sono nudo e steso sul letto. Lei mi salta a cavalcioni: “Adesso mi racconti tutto dall’inizio ma io per ascoltarti bene ho bisogno di sentire il tuo cazzo nel mio culo!”
FINE…per adesso….
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